Portofino

"Italy"

Raccolta di appunti, annotazioni ed immagini realizzate dai protagonisti del prologo in musica di un nuovo media.

GUGLIELMO MARCONI
DA BORDO DELL’ELETTRA “LA NAVE DEI MIRACOLI” ANCORATA NELLA BAIA DI PORTOFINO
IL 26 MARZO 1930, TRASMISE PER MEZZO DELLE ONDE CORTE IL SEGNALE CHE ACCESE LE LUCI DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI SIDNEY IN AUSTRALIA

Questa iscrizione, incisa su pietra, è murata sul belvedere di fronte al porticciolo di Portofino.

Rivolgendomi a Nick mi è venuto istintivo dirgli “ma ti rendi conto che se Marconi avesse fallito, tu saresti senza lavoro?”

È incredibile: la magia di certi luoghi sembra essere contagiosa e lascia spazio, nella fantasia di chi ci vuole credere, alla convinzione che le iniziative partite da lì possano avere più fortuna.

È quello che abbiamo pensato con il mio amico musicista la sera prima del 6 maggio girando per il paese, con la troupe di Match Music, a caccia di immagini da catturare per il nostro spettacolo.

Portofino ci è sembrato il luogo ideale per festeggiare la nascita di “Italy”, con uno spettacolo multimediale dove abbiamo provato, almeno nel linguaggio, ad avvicinarci agli altri media, quelli dai quali ci siamo sempre sentiti distanti, non tanto per i numeri quanto per le possibilità espressive. Adesso, con “Italy”, con le sue dimensioni e con la qualità di coloro che l’hanno voluta e che l’hanno costruita, ci siamo. Se lo sapremo fare sarà pos- sibile avvicinare il mondo della comunicazione esterna a quella radiofonica, quella televisiva, al mondo della stampa e… perché no, a quello del cinema la cui storia è legata ai manifesti dalla sua nascita.

E poi c’è il rapporto con la città, quello che ci impegna di più ma anche quello che ci dà più soddisfazioni.

Mendini e Briatore a Portofino, quella sera, hanno saputo raccontare le buone intenzioni di “Italy” ed i propositi del gruppo nei confronti del design dei prodotti e dell’approccio etico ai servizi per la collettività all’interno della città.

La città, in fondo, è il palinsesto dell’affissione.
I manifesti ed i loro supporti non capitano in città, non piovono dal cielo: ne fanno parte, la arredano o meglio la corredano, la caratterizzano ed in molti casi, la rendono funzionale.

Ogni città ha un suo modo di vivere, di essere, di muoversi, di fermarsi e di accelerare.

Questa è la logica di “Italy”, basata sul rispetto della caratterizzazione di ogni area urbana, del suo modo di vivere, della sua personalità.

Per questo motivo, quando progettiamo un manufatto di arredo o un supporto pubblicitario, lo facciamo città per città e, per ognuna, forma e funzione cambiano intonandosi allo stile di una o dell’altra.

Allo stesso modo abbiamo definito i prodotti “città per città”: uguali ed omogenei secondo le logiche di copertura e frequenza, diversi nei pesi e nella distribuzione conformemente alla “macchina urbana” ogni volta diversa.

Per questo, un po’ per gioco, un po’ per sfida a Portofino, al Pitosforo, i nostri “esperti” avevano posti a sedere differenti. Ognuno di loro con grande senso dell’ironia ha accettato di “vestire” una seduta diversa (solo gli indisciplinati l’hanno cambiata a pochi minuti dalla fine).

Il pulpito, il cuscino dietro la lavagna, il puf rosso vicino al tavolo rotondo e trasparente, la poltrona Proust, il cuscino sulle riviste, la cattedra ed il mio sgabello vicino alla libreria. La stessa postazione di Nick ed i tavolini degli ospiti rappresentano la materializzazione della personalità, del ruolo e dello stile di coloro che li occupavano, magari anche solo in quella notte.

Già, perché di notte l’abbiamo fatta. Finzi ha detto «… per sadismo creativo…», ma naturalmente scherzava, anche lui sa che certe cose hanno bisogno di atmosfera e come gli altri ha parlato con un sottofondo musicale personalizzato con tanto di stacco ad hoc. Per ognuno ce n’era uno. Certo è stato diverso dal solito. Sentire la voce rauca di Fiaschi, quel- la baritonale di Margoni e quella flebile di Collesei intonarsi a tastiere, percussioni ed archi è stato curioso, nuovo e a detta di coloro che l’hanno provato, emozionante.

Una serata “strana”, ricca di segni, di significati e di linguaggi che si intersecavano.

La postazione radiofonica di Nick, la sua voce della notte, le telecamere mobili di Match Music, le riprese fotografiche in bianco e nero, la scenografia coloratissima, la musica e Portofino ci hanno aiutato a raccontare e a raccontarci.

Nelle pagine di questo piccolo libro ci sono i nostri appunti, le annotazioni e le immagini di quella serata: ci serviranno per riviverla e a ricordarci come ”Italy” è nata, in un golfo meraviglioso, vicino alle più belle barche del mondo, in compagnia di amici.

Paolo Casti

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