Joint

Joint è un supporto pubblicitario che consente di tensionare teli di grandi dimensioni, orizzontali e verticali, collocato nelle aree di servizio Autostrade per l’Italia.

Questa funzionalità rappresenta di per sé un elemento innovativo rivoluzionario per questo tipo di supporti.
L’intenzione progettuale è stata quella di ottenere un impianto di valore estetico anche nella vista dal retro.
Formalmente è costituito da un palo composto e da una “forcella” arquata.

L’idea sviluppa l’archetipo intuitivo della comunicazione esterna e cioè quella di sospendere l’immagine nel vuoto priva di cornici e di supporto. Joint si avvicina a questa utopia proponendo un sottilissimo film privo di cornice, teso ad altezza adeguata, con un impianto molto arretrato che nella visione frontale è formalmente indipendente dal telo. Occorre superare l’asse visivo dell’immagine per accorgersi delle modalità di collegamento tra le due entità.

Joint propone una nuova estetica tutta finalizzata a rendere evidente la funzione fisica del TENDITELO.
Elementare nelle forme, questa forcella in acciaio distanzia e trattiene i due PETTINI sui quali ruota il TELO trattenuti dal profilo in alluminio intorno al quale si avvolgono.
Solido e “rastremato” il palo raggiunge il FULCRO di questo sistema copiando nei materiali la forcella ed introducendo il linguaggio delle forme tonde con una semisfera (segreto rimando alla possibile rotazione) collegata ad un palo di notevoli dimensioni che si raccorda al suolo con una grande sfera affogata per metà.
Palo e forcella sono congiunti da uno snodo che consente al pannello di ruotare e di compiere un’evoluzione di 90°.
Con questa rotazione il pannello potrà assumere indifferentemente la posizione orizzontale o quella verticale a seconda del tipo di impiego o in rapporto agli ingombri praticabili.

L’ inedita versione verticale avvantaggia questo impianto nell’utilizzo di immagini derivate dalla “stampa” che spesso non riescono a declinare “la creatività” nella forma orizzontale.
In termini d’ingombro al suolo l’impianto risulta dimezzato e quindi facilmente inseribile nelle condizioni più difficili accrescendo l’impatto visivo di molti soggetti creativi.
Il design di Joint allude a forme ed a superfici che normalmente si incontrano in altri oggetti molto più piccoli, manipolabili, gestibili, ergonomici. Si tratta di allusioni a linguaggi formali con line, colori e superfici inattese nel contesto autostradale.
Forme quindi familiari e riconoscibili ma nuove nel contesto dell’”outdoor”.

L’inedito innesto a terra del palo oltre a individuare senza equivoco la matrice della denominazione di questo manufatto (SNODO, in inglese JOINT) ben si raccorda a quella sorta di tronco a metà tra l’artificiale ed il naturale. La sua rastrematura marca la differenza formale con il cartello ancora più indipendente dal supporto.
L’utilizzo del telo in luogo della carta o dei pannelli metallici garantisce una velocità di esecuzione delle sostituzioni ed una qualità estetica dell’immagine inarrivabile da qualsiasi altra installazione.
Il carter di questa porzione del manufatto è realizzato in materiale plastico.
Così è possibile ottenere una superficie simile a quella di un joystik che ammorbidisce l’imponenza di questo elemento evocando un immaginario meno crudo di quello proposto in impianti simili, troppo severi e spesso invasivi.
Per evitare ombre e riflessioni ma soprattutto per azzerare il rischio di abbagliamenti, i corpi illuminanti sono stati posti al suolo. In questo modo oltre a non interferire nell’estetica nitida dell’impianto sono facilmente raggiungibili in caso di manutenzione.

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